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Easy Funk il rap oltre il trap

La copertina dell'album Easy Funk
Si stava parlando dei fenomeni del momento e di come il rap e di tutto il movimento hip hop che nell'arco di un ventennio (con qualche decennio di ritardo) ha conquistato le vette del pop italiano dopo anni di fatica e di vacche megre. Si stava appunto parlando di come questi fenomeni stiano muovendo cifre che da anni non si vedevano nell'industria discografica e di come siano amati e apprezzati dai regazzini e non solo.

E proprio mentre si stava parlando di rap e di trap,  ecco che spunta il collettivo Easy Funk con il loro primo album fresco e frizzante di sonorità anni 80, funk e reggae in un contesto rap che direi esplosivo.


In un mondo di fenomeniZekka, Meta, Gia Young e Leontino Gobest preferiscono un'aria più matura e meno presuntuosa, dai loro testi traspare chiaramente la consapevolezza di quello che Tonino Carotone definisce "un mondo difficile e vita intensa: Felicità a momenti, futuro incerto".

Ma questo non impedisce certo agli Easy Funk di comporre una playlist piena di energia e di quella buona dose di positività che tende a scarseggiare di questi tempi.


L'album è trascinante e le canzoni si lasciano cantare che è una meraviglia, l'ho trovato ricco, stimolante e per niente scontato. Si sente che c'è molto lavoro e anche molta creatività dietro a questo progetto nato sull'onda del successo al Gazzetta Music Contest, la manifestazione promossa a Bari dalla Gazzetta Del Mezzogiorno, alla quale gli Easy Funk hanno partecipato dando una svolta al loro percorso artistico solista.

Tra le mie preferite ci sono sicuramente Don't Stop, Good Times e Easy, ma se proprio devo essere sincero, posso tranquillamente direi che non ce n'è una di brutta. Credo sia uno degli album meglio riusciti di questo 2018.

Tu come la vedi?

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