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Buon Natale con Beppe Bianco.

Natale in...Bianco

Ogni tanto ci si imbatte in piacevoli sorprese, anche ascoltando delle canzoni. Così mi è capitato con le canzoni di Beppe Bianco e nell' incontenibile meraviglia che riescono suscitare. Beppe è un personaggio inusuale che da sempre ha coltivato una innata passione per la musica, poi si sa di arte è difficile campare e la vita lo porta verso altre spiagge. Questo però non gli impedisce negli anni di coltivare la sua passione, finché nel 2018, approdato sotto l'ala di Azzurra Music, se ne esce nientemeno con due album. Giunto a questo punto, prima guardati il video di Piccolo Folletto tratto da Natale in...Bianco e poi andiamo avanti.



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Facciamo un passo indietro. Il primo album di Beppe Bianco è Infiniti Contrasti, è un album decisamente cantautorale e in molti punti biografico. E' un album sincero e disarmante dove Beppe mette a nudo se stesso come ogni buon autore sa fare per offrire il massimo al suo pubblico, come puoi ben capire da questa presentazione che il buon Beppe ci offre.




Con Infiniti Contrasti, Beppe Bianco disegna un mondo, che è il suo mondo, fatto di fantasie e di vita reale, dove le due cose si intersecano e vivono nello stesso istante. Questo mi ricorda un po' la visione magica che gli sciamani e i sacerdoti dei culti antichi avevano del mondo, dove dei e uomini occupavano lo stesso spazio e le loro vicende erano intrisecamente legate.


Forse un po' per timidezza, forse come trucco scenico, Beppe Bianco preferisce nelle sue canzoni vestire i panni del Principe dei Sogni che, con sguardo distaccato, guarda le vicende umane e cerca di comprenderne il significato. Una sorta di gioco che ripete anche nell'album Natale in...Bianco, dove costruisce l'album attorno al fantomatico incontro con un extraterrestre al quale racconta le mille sfumature sacre e profane delle festività natalizie.




In questo gioco magico, Beppe ci porta nel suo mondo dove la fiaba e la realtà si compenetrano in una visione positiva della vita, nonostante le difficoltà che la bastarda ci riserva. In questo è aiutato dal pregevole contributo musicale di  Sandro Gibellini, Francesco Casale, Roberto Cetoli e Martino De Franceschi.




La bellezza delle canzoni di Beppe Bianco è questa sua innata ingenuità che tanto ingenua non è. In verità il Beppe gioca a fare il bambino, si spoglia delle sovrastrutture dell'esistenza per regalarci una visione diversa e priva di cinismo della vita (in questo mi ricorda Vasilij Vasil'evič Kandinskij che dopo il periodo impressionista passa alla pittura istintiva, priva di sovrastrutture, infantile, che evolverà nell'astrattismo ed alla sua definizione). Un flusso di pensieri e parole che lo portano alla sua infanzia e alle sue passioni, alla sua provincia, il Cremonese; e alla sua squadra, La Cremonese.








Come già ho accennato, il mondo di Beppe Bianco è un mondo bello, ma non è un mondo perfetto. E' forse un po' conservatore, in bilico tra passato e presente e non privo di chiari e scuri: è un mondo fatato che deve fare i conti con la realtà. Ma la Visione di Beppe è chiara e senza incertezze e nelle sue canzoni traspare la voglia di vivere la vita nella sua interezza, la voglia di vivere le proprie passioni e di vivere con forza anche le avversità; in breve, di Vivere La Vita.







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