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L'origine del synth pop italiano è N.O.I.A.

L'album del 31° dei N.O.I.A.

Credo di aver conosciuto i N.O.I.A. attorno al 1983. Furono veramente una rivelazione, nel senso che mai ci si sarebbe aspettato che in Italia si producesse un synth pop capace di competere nel mercato internazionale; non dimentichiamo che eravamo usciti dagli anni '70 e la musica italiana aveva perso quei primati che aveva conquistato nel decennio precedente.

N.O.I.A. mi sorpresero per la loro musica elettronica radicale che in quei tempi nella provincia italiana non era proprio così apprezzato; tanto per darti un'idea, gran parte dei teen-agers dell'epoca considerava la musica dei Depeche Mode letteralmente musichette natalizie. Era un sound nuovo, mai sentito prima, canzone dopo canzone non si sapeva mai cosa aspettarsi.


Avevo la fortuna di essere in un piccolo gruppo di curiosoni persi nella provincia veneta che sentiva che in giro stava succedendo qualcosa di importante, ma per noi regazzini degli anni '80 scoprire cose nuove non era per niente facile. Di norma l'iter era il seguente:
  1. Si andava in edicola e, se le trovavi, ti documentavi sulle riviste musicali come: Il Mucchio Selvaggio, Rockstar, Rockerilla, TuttiFrutti.
  2. In base alle recensioni si sceglieva i dischi dal catalogo di Nannucci di Bologna (che si pagava e dovevi fartelo spedire).
  3. Visto che nel catalogo i dischi era per l'appunto catalogati, oltre ad acquistare gli album consigliati dai giornalisti, infilavi nell'ordine un paio di pezzi che sceglievi in base al nome dell'artista e della grafica di copertina.
  4. C'erano anche le fanzine... ma questa è un'altra storia.
Mica come adesso che prima di fare l'acquisto ti puoi ascoltare un album su Spotify o comunque ti trovi già il singolo su YouTube così ti fai un'idea. Allora si comprava al buio. La cosa incredibile è che spesso ci si azzeccava.


Per i romagnoli N.O.I.A. il clima non era poi così diverso, durante i loro concerti spesso il pubblico si divideva tra chi restava irrimediabilmente rapito dai loro ossessionanti riff elettronici e chi, invece proprio non li poteva sopportare.


I N.O.I.A. nascono a Cervia nel 1978 e vengono considerati il primo gruppo di musica elettronica italiano, sicuramente tra le prime formazioni della New Wave Italiana; la loro musica era sicuramente influenzata dalle prime produzioni dei Kraftwerk ma dopo le prime esperienze furono capaci di sviluppare un loro stile originale addirittura anticipando certe scelte del synth pop britannico dei primi '80.


Inizialmente la formazione era composta da cinque elementi. Questo consentiva loro di esibirsi dal vivo e sopratutto di partecipare a contest canori come il 1° Festival Del Rock Italiano nel 1980. In questo primo periodo la musica dei N.O.I.A. era completamente innovativa per l'epoca, fiorita di testi assurdi e ripetitivi. Questo finì per causare parecchie tensioni tra il pubblico dei loro concerti e finì per rovinare il morale della band.


La svolta artistica dei N.O.I.A. la troviamo nel 1983, quando la band scese a tre elementi ( Bruno Magnani, Davide Piatto, Giorgio Giannini ) e il loro sound si fece ancora più electro. La loro musica era molto più accessibile al pubblico, ma divenne ancora più ripetitivamente ossessionante, anticipando le tendenze tecno e trance degli anni '90 e 2000.


Non sto qua a farti la discografia della band che tanto la trovi anche su Wikipedia, arriviamo direttamente alla fine del percorso artistico della band che si chiude nel 1988. Lo stesso anno in cui registrano il brano When She Comes prodotto da David Jacobs (già producer dei Pet Shop Boys) brano famoso perché rimasto inedito e incredibilmente perduto e mai ritrovato!

Nel 2003 su etichetta Ersatz Audio esce l'album postumo Unreleased Classic 78-82 curato da Bruno, Davide e suo fratello Alessandro, un lavoro di recupero e rimasterizzazione che viene accolto abbastanza bene dalla critica, sopratutto quella statunitense.

Oggi, anche grazie a YouTube e Spotify, possiamo continuare a portarci il sound elettronico dei N.O.I.A. con noi. Eh già, gli anni della New Wave Italiana sono stati gloriosi e intensi.




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