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Il Genio Allegro Dei Montefiori Cocktail


La loro descrizione su Wikipedia è piuttosto scarna e laconica, sebbene in poche righe snoccioli un curriculum che pochi gruppi italiani possono vantare; oggi scriverò due righe sui formidabili Kekko e Kikko Montefiori, meglio conosciuti come Montefiori Cocktail.


Figli d'arte del sassofonista Germano Montefiori, molto noto nei night e nelle balere tra i '60 e i '70 del secolo scorso, Francesco e Federico entrano nella scena discografica nel 1997 con l'album Raccolta n°1 nel quale propongo per la prima volta la loro personalissima lettura della Lounge Music.


Il lavoro dei Montefiori Cocktail è unico, molto sofisticato e si svolge sul gioco tra gli strumenti tradizionali e l'uso abile delle moderne tecnologie elettroniche, così se da un lato Francesco si dedica alle tastiere e computer, sempre alla ricerca di soluzioni diverse e inedite, Federico si cimenta con sax, flauto e voce rendendo più calda e morbida una proposta musicale dall'impatto inconfondibile. Quando si mettono insieme, i due fratelli hanno già maturato un percorso personale, sono perciò già navigati e questo può spiegare, oltre al loro innato genio, la forza espressiva delle loro esecuzioni.


I Montefiori Cocktail si affidano alle atmosfere e i colori musicali imparati in famiglia, quelli tipici della trasgressione nei night della dolce vita e quelli festosi e caciaroni delle balere romagnole. Lo fanno fondendo insieme tradizione e tecnologia, i un ensemble che li rende immediatamente riconoscibili. L'easy listening dei due fratelli è sempre giocoso e aggraziato, stilisticamente molto vicino a quello dei compositori degli anni '60 e primi '70 ma con un felice crossover nei generi tipici degli anni a cavallo del secolo come house, breakbeat, jungle ecc...


Tra cover e brani originali in otto album, i Montefiori Cocktail ridipingono con la loro musica il mondo felice e mitico degli anni sessanta in una visione cosmopolita dal tipico gusto internazionale che sa di jetset. Personalmente, mi viene inevitabile abbinare la loro musica alle opere figurative dell'americano Shag.


I Montefiori Cocktail li ho potuti apprezzare dal vivo nella piazzetta del Café Teatro di Villa Bartolomea dove ci hanno raccontato un aneddoto legato alla loro versione mariachi di Hung Up di Madonna. Per questa loro superba versione hanno chiesto alla casa discografica di realizzare un video durante una processione sacra che si svolge su un paesino sull'Appennino Tosco Emiliano, il risultato avrebbe dovuto essere una "Festa Della Madonna". L'idea fu bocciata :(

Commenti

  1. Francesco Montefiori23 marzo 2019 alle ore 06:44

    Non potrei riscrivere meglio di come hai fatto tu la nostra esperienza.
    Non è solo scritta bene, ma la trovo onesta e sincera.
    Aldilà del fatto che IO non mi ritenga così geniale, personalmente credo che sia dovuto al fatto che mi prendo molto tempo prima di fare un riarrangiamento di un brano più o meno famoso (una cover come si dice oggi), oppure un nostro brano musicale. Aspetto che maturi l'idea, fino al punto che si manifesti già con una identità sua (almeno in testa). Poi si tratta di trasportare l'idea nei fatti... e lì cominciano altri dolori, perchè poi faccio i conti con i miei limiti, che però, diventano a loro volta un filtro, un linguaggio. Grazie, ma vorrei contattarti personalmente, se non ti dispiace, via social, come vuoi... un saluto

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